#giornalismodifferente

Ricevo e divulgo (con un po’ di ritardo, scusate) questa OTTIMA iniziativa che nasce dal blog NarrAzioni Differenti e si propone di far notare ai dinosauri del giornalismo italiano che i tempi sono cambiati e che le narrazioni di cronaca nera di genere non possono più essere trattate con il linguaggio del delitto d’onore.

giornalismo-diff

In sostanza chiediamo un sostanziale adeguamento del linguaggio giornalistico e mediatico, perché – per esempio:

“Un femminicidio non è colpa della disoccupazione!
Non è il raptus che uccide!
No alle pornovittime!
Cosa indossa una vittima di violenza? Chissenefrega!
Il capofamiglia non esiste più!
UnA trans, al femminile!
Vogliamo parlare di donne vive (e fuori dai ghetti rosa).”

Siamo stufe e stufi di leggere articoli in cui si indaga la storia della donna uccisa, si passa al setaccio il suo modo di vestire ed i suoi rapporti…e si descrive l’assassino come un povero diavolo accecato d’amore. Basta passare i femminicidi come delitti scusabili perché dettati dalla follia amorosa!

Ovviamente non si esaurisce tutto qui, ma siamo certe che questo sia un buon punto di partenza, per cominciare a raccontare un’Italia diversa, in cui non ci sia più confusione tra chi perpetra un torto e chi lo subisce.

Segnalate anche voi ai giornali e ai media quando utilizzano un linguaggio sbagliato!

Per aderire alla campagna occorre diffondere l’hashtag #giornalismodifferente ed inviare una mail a: narrazionidifferenti@gmail.com

Qui di seguito, il video-manifesto della campagna. E’ il momento per farsi sentire, l’educazione passa anche dalla comunicazione!

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